Metti il tessuto non tessuto nell’orto o nei vasi? Ecco cosa succede davvero alle radici e alle piante

Il tessuto non tessuto (TNT) sta diventando una scelta sempre più diffusa sia nell’orto tradizionale che nella coltivazione in vasi su terrazzi e balconi, grazie alle sue diverse proprietà e ai benefici specifici offerti alle radici e alla crescita delle piante. La sua funzione principale è quella di creare una barriera fisica che può influire in modo significativo sul microambiente delle radici e sulla salute generale della pianta. Ma cosa accade realmente quando si utilizza il TNT? Gli effetti variano a seconda di come viene impiegato: come copertura del suolo, come pacciamatura, o come vero e proprio contenitore geotessile per la coltivazione.

Come agisce il tessuto non tessuto sul terreno e sulle radici

L’utilizzo del TNT negli orti e nei vasi favorisce un insieme di effetti che incidono direttamente su idratazione, ossigenazione e protezione delle radici. Adagiando il TNT sulla superficie del terreno, il tessuto permette di ridurre l’evaporazione dell’acqua, mantenendo il suolo più umido e limitando il fenomeno della siccità, soprattutto durante i mesi caldi. Questa barriera consente la formazione di un microclima ideale, dove le radici ricevono una quantità d’acqua più costante, alleviando gli sbalzi termici e idrici che potrebbero danneggiarle nei cambi di stagione.

Importante notare che il TNT non è un materiale completamente impermeabile: la sua struttura microporosa permette il passaggio dell’acqua in modo controllato e garantisce una sufficiente aerazione alle radici, fondamentale per la fotosintesi e il metabolismo radicale. Tuttavia, se utilizzato per coprire direttamente le piante, bisogna fare attenzione a non avvolgere la chioma in modo eccessivamente stretto, altrimenti si rischia di limitare il flusso d’aria e la traspirazione, portando a condizioni di marciume radicale o alla morte della pianta dopo diversi giorni.

Tessuto non tessuto come barriera protettiva: benefici e rischi da valutare

Uno degli impieghi principali del TNT è la protezione dalle intemperie. Nel periodo invernale, funge da cuscinetto termico che preserva le radici e la base della pianta dagli sbalzi di temperatura, dalle gelate notturne e dalla formazione di brina. Questo effetto è particolarmente utile per le colture più sensibili, come le insalate, le fragole, ma anche le piante ornamentali da balcone. Il tnt mantiene il terreno più caldo, fornendo una sorta di effetto serra che favorisce la ripresa vegetativa anticipata in primavera e la sopravvivenza nei climi rigidi.

Inoltre, il tessuto svolge un ruolo essenziale nella lotta alle erbe infestanti. Stendendo uno strato di TNT sul terreno tra le file di ortaggi o sotto la pacciamatura degli alberi, si limita la crescita delle infestanti, si riduce la necessità di diserbare e si evitano i trattamenti chimici. Questo metodo consente una disposizione più ordinata delle colture, un migliore sviluppo delle radici e un minor stress per la pianta nella competizione per acqua e nutrienti.

Resta fondamentale considerare anche gli svantaggi della tecnica: il TNT può, a seconda del tipo e dello spessore, ridurre la quantità di luce solare che raggiunge il terreno e le parti basse delle piante. Questo può portare a una crescita rallentata, specialmente per quelle specie che richiedono maggiore illuminazione. Un altro rischio è l’accumulo di umidità eccessiva sotto il tessuto, ambiente favorevole allo sviluppo di funghi e malattie fungine, soprattutto se il TNT non viene periodicamente sollevato per aerare la zona radicale.

Effetti del tessuto non tessuto nella coltivazione in vasi geotessili

Un’evoluzione interessante è l’utilizzo diretto del TNT nella produzione di vasi geotessili, sempre più adottati nell’orto urbano e nel giardinaggio su balcone. Questi contenitori, realizzati interamente con tessuti tecnici traspiranti, presentano una serie di vantaggi rispetto ai tradizionali vasi in plastica o terracotta:

  • Maggiore ossigenazione delle radici: La struttura intrecciata del materiale permette il passaggio costante di aria, evitando la stagnazione dell’umidità e il rischio di asfissia radicale. Questo si traduce in un sistema radicale più vigoroso, resistente agli attacchi parassitari e capace di sostenere meglio la crescita vegetativa della pianta.
  • Drenaggio ottimale: Il TNT favorisce la fuoriuscita dell’acqua in eccesso, prevenendo l’insorgere di marciumi e malattie causate dai ristagni idrici. In questi contenitori, il rischio di radicalizzazione in panetto (spiralizzazione delle radici) viene drasticamente ridotto, garantendo una crescita più equilibrata e naturale.
  • Riduzione delle malattie: Grazie alla combinazione di aerazione e drenaggio, le piante coltivate in vasi geotessili presentano una minore incidenza di malattie fungine e batteriche rispetto alle colture in vasi non traspiranti. La salute generale della pianta beneficia di un microclima più fresco e controllato, con performance produttive spesso superiori alle attese.
  • Flessibilità e praticità: Questi vasi sono molto leggeri e facilmente ripiegabili, offrendo vantaggi pratici per la gestione stagionale delle coltivazioni e la cura degli spazi verdi domestici.

Questi effetti migliorano visibilmente la qualità delle radici, che risultano più sviluppate, ramificate e con una maggiore superficie di assorbimento di nutrienti e acqua.

Consigli pratici e strategie per l’impiego del TNT

Prima di scegliere il tessuto non tessuto per uso orticolo o nel giardinaggio in vaso, occorre valutare le esigenze specifiche delle piante, la stagione, la posizione e gli obiettivi di coltivazione. Di seguito alcune raccomandazioni pratiche:

  • Monitorare la luce: Se si utilizzano coperture TNT, soprattutto durante i periodi di scarsa illuminazione, è importante verificare che le piante ricevano sufficiente luce diretta. In alternativa si può rimuovere temporaneamente la copertura o scegliere TNT più leggero, in modo che la luce penetri adeguatamente.
  • Controllare l’umidità: Specialmente in terreni pesanti o in regioni particolarmente piovose, è consigliato sollevare periodicamente il TNT per areare e asciugare il suolo, prevenendo la formazione di muffe o marciumi alle radici.
  • Regolare le annaffiature: Con una barriera TNT, l’umidità del suolo è conservata più a lungo, quindi le annaffiature devono essere meno frequenti e sempre monitorate per evitare eccessi.
  • Utilizzare il TNT come pacciamatura: Nei mesi estivi può essere adoperato sotto aiuta pacciamatura organica, come paglia o corteccia, per massimizzare l’efficacia contro le erbe infestanti e ottimizzare la tutela dell’ecosistema del suolo.

Il tessuto non tessuto rimane uno strumento versatile, ideale per integrare pratiche sostenibili nell’orto e promuovere una coltivazione biologica e ordinata, ma è fondamentale evitare un uso scorretto che possa compromettere la vitalità delle radici e il corretto sviluppo delle piante. In sintesi, grazie alle sue proprietà di protezione, drenaggio e aerazione, il TNT rappresenta una risorsa preziosa per chi desidera migliorare la salute di piante e radici, ma va selezionato e gestito con consapevolezza e attenzione ai rischi potenziali.

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