Il mistero della Doppia Aquila: quanto vale davvero la leggendaria moneta d’oro da 20 dollari del 1933?

Nel mondo del collezionismo numismatico, poche monete hanno suscitato tanta curiosità, fascino e mistero quanto la celebre moneta d’oro americana da 20 dollari nota come Double Eagle del 1933. Frutto di vicende storiche intricate e di una serie di circostanze eccezionali, questa moneta rappresenta oggi un simbolo di rarità e di valore quasi leggendario tra gli appassionati e gli investitori di tutto il mondo. La sua fama è alimentata non solo dall’eccezionale valore commerciale, ma anche dall’aura di illegalità e dai misteri irrisolti che ne hanno segnato la storia dal momento della sua nascita sino ai giorni nostri.

Caratteristiche e storia della Doppia Aquila del 1933

La Doppia Aquila da 20 dollari fu introdotta negli Stati Uniti a metà Ottocento, ma il suo massimo splendore artistico e storico si raggiunge con la serie Saint-Gaudens, il cui disegno fu affidato all’omonimo scultore statunitense su incarico diretto del presidente Theodore Roosevelt. Questa moneta venne prodotta per la prima volta nel 1907 e la sua produzione ufficiale terminò proprio nel drammatico anno 1933, in corrispondenza con il collasso del sistema aureo statunitense.

Nel 1933, durante la Grande Depressione, il governo americano decise di abbandonare definitivamente il gold standard, vietando la detenzione privata di oro e ordinando il ritiro e la rifusione delle monete d’oro già coniate. Furono prodotti 445.500 esemplari della Double Eagle 1933, ma nessuna dovrebbe essere mai stata messa in circolazione e quasi tutte furono destinate alla fusione. Solo due esemplari furono legalmente trasferiti allo Smithsonian Institution come pezzi da museo; tutti gli altri furono dichiarati illegalmente in possesso privato, creando le basi per un vero e proprio mito numismatico attorno ai rarissimi esemplari sfuggiti alle maglie del Tesoro americano.

Il prezzo della rarità: le quotazioni stellari della Double Eagle 1933

Nel mercato del collezionismo, la rarità assoluta è il fattore più importante nella determinazione del valore di una moneta. Se le Doppia Aquila prodotte prima del 1933 circolano ancora oggi con quotazioni importanti – tipicamente comprese fra i 2.800 e 3.000 euro, a seconda dello stato di conservazione e del lotto acquistato –, la versione del 1933 occupa un capitolo a parte nella storia del collezionismo mondiale.

Un esemplare di questa moneta fu battuto all’asta nel 2002 dalla casa Sotheby’s per una cifra record: 7.590.020 dollari, comprendenti i simbolici 20 dollari in più versati al governo federale per regolarizzare definitivamente la posizione di questa moneta presso i registri pubblici. Ma la crescita del valore non si è fermata: nel giugno 2021 la stessa moneta è stata nuovamente venduta, questa volta per la cifra stupefacente di 18,8 milioni di dollari. Si tratta attualmente della moneta più preziosa e costosa mai venduta al mondo, una testimonianza straordinaria della domanda e dell’aura mitologica che circonda la Double Eagle del 1933.

Misteri, sequestri e aneddoti: le vicende giudiziarie

Le vicissitudini giudiziarie della Double Eagle sono parte fondamentale del suo mito. Dopo il divieto di circolazione e la fusione della quasi totalità degli esemplari, sembrava che nessuna di queste monete sarebbe mai emersa dal Tesoro americano, eccetto i due destinati allo Smithsonian. Tuttavia, nel corso dei decenni emersero dettagli su furti o vendite compiute nel caos del 1933. Alcune monete uscirono dai forzieri federali in circostanze mai del tutto chiarite, alimentando leggende su trafficanti e mercanti d’antiquariato.

Il caso più celebre riguarda l’esemplare acquisito dal re d’Egitto Farouk, regolarmente esportato prima che venisse dichiarata illegale la detenzione privata. Questa moneta rimase a lungo nel limbo legale, oggetto di sequestri e procedimenti internazionali, finendo infine battuta da Sotheby’s e divenendo l’unico esemplare privato regolarmente commercializzabile.Un altro gruppo di dieci Double Eagle 1933 fu recuperato dagli eredi di un gioielliere di Filadelfia, ma dopo una lunga battaglia legale furono dichiarati proprietà del governo americano. La combinazione tra mistero, rarità e rischi legali ha reso la Double Eagle una vera e propria leggenda.

Il valore intrinseco e il valore collezionistico: un confronto

Se si considera il valore intrinseco, ogni Doppia Aquila da 20 dollari contiene un’oncia d’oro dal titolo 900 ‰, ovvero circa 33,4 grammi d’oro puro. Sul mercato dell’oro, il valore intrinseco di una moneta Saint-Gaudens si aggira attualmente attorno ai 2.800-2.900 euro, influenzato dalle fluttuazioni delle quotazioni aurifere mondiali e dai costi di lavorazione. Queste cifre, già significative, impallidiscono però di fronte al valore numismatico raggiunto dall’esemplare del 1933, che deriva unicamente dalla sua estrema rarità e dalla storia rocambolesca.

Oltre al caso eccezionale dell’anno 1933, le altre Doppia Aquila Saint-Gaudens precedenti mantengono un mercato fiorente, risultando molto ambite tanto dai collezionisti quanto dagli investitori in oro. I prezzi variano a seconda dell’anno di conio, della conservazione e della serie specifica, ma nessuna ha mai raggiunto le quotazioni della Double Eagle del 1933 – un vero e proprio unicum che fa eccezione nel panorama della numismatica mondiale.

Fattori che influenzano il valore

  • Rarità: la presenza di un numero limitato di esemplari superstiti rende ogni Double Eagle 1933 una moneta pressoché mitologica.
  • Stato di conservazione: la qualità della moneta (dall’usura all’integrità dei dettagli artistici) è un elemento determinante nelle valutazioni d’asta.
  • Provenienza legale: solo la moneta proveniente dalla collezione egiziana di Re Farouk è considerata commerciabile, mentre tutte le altre sono ancora oggi sottoposte a restrizioni.
  • Contesto storico: la storia intricata e spesso misteriosa alle spalle di ogni esemplare alimenta il valore, tanto quanto i materiali preziosi utilizzati.

Per questi motivi, la Doppia Aquila del 1933 è considerata il “Santo Graal” del collezionismo numismatico internazionale, un oggetto più unico che raro, avvolto da segreti e destinato ad essere al centro di aste milionarie ancora a lungo.

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